Il formato video (il cosiddetto Aspect Ratio, rapporto d’aspetto) è per eccellenza il 16:9 televisivo. Il rapporto cioè fra la base e l’altezza del nostro schermo equivale a questo numero.
Quando si carica un video in questo formato ‘orizzontale’ su un sito social come ad esempio Instagram, quello che notiamo è che sul nostro schermo pensato per essere utilizzato verticalmente l’area che viene sfruttata è minima e, nelle applicazioni che lo consentono, siamo obbligati a ruotare il nostro device, se il contenuto ci interessa e riteniamo ne valga la pena.
Per dare più importanza al contenuto che carichiamo, soprattutto quando è indirizzato ai nostri potenziali clienti, è doveroso considerare l’ipotesi di ottimizzare il taglio del nostro video in modo da renderò più fruibile, visibile e accattivante. Aumentando così le possibilità che un utente possa soffermarvisi per la visione durante lo ‘scolling’ delle sue bacheche. La pubblicità passa e deve passare dai social, seguiamo le regole di questi ultimi sviluppandone le potenzialità.
Il 65% dei contenuti presenti in internet vengono visualizzati attraverso gli smartphone!
Quindi quando registriamo un video per un utilizzo social, d’ora in poi, lo registreremo verticalmente o orizzontalmente? E se il materiale video è già stato creato?
Ovviamente la scelta andrà fatta a seconda della destinazione del nostro filmato, se questo dovrà essere pubblicato su più di una piattaforma potremo scegliere utilizzarne l’originale 16:9 per Youtube e Vimeo ad esempio, e creare una versione ritagliata (reframe) per Facebook (4:5, 9:16 o 2:3) o Instagram (4:5 nei Feed e 9:16 nelle Stories).
L’ultima versione di Adobe Premiere ad esempio introduce una funzione di auto reframe dell’immagine, utile per risparmiare tempo mantenendo inquadrato il nostro soggetto.
https://helpx.adobe.com/it/premiere-pro/using/whats-new/2020.html#auto-reframe
Ricordiamoci che ritagliando un video possiamo rischiare di non avere lo stesso impatto, snaturandolo, rompendo la composizione originale e facendo perdere energia allo storytelling. Se sappiamo già che il prodotto video sarà esclusivamente pensato per un utilizzo specifico consideriamo l’idea di registrarlo già originariamente verticale oppure pensiamo a come risulterà l’inquadratura una volta ritagliato, trovando quindi una soluzione compositiva che sposi bene qualunque aspect ratio.
Nell’immagine che segue sono indicati i rateo video più utilizzati sulle piattaforme social con le relative risoluzioni consigliate.
Se qualunque modo decideremo di approcciarci alla ripresa ricordiamoci di non muovere la camera…renderà più facile un possibile reframe, filmiamo un campo più largo (con una focale più corta o allontanandoci dal soggetto) in modo da avere più agio in postproduzione. Utilizziamo la più alta risoluzione possibile dalla nostra fotocamera o telecamera mantenendo cosi qualità anche dopo un ritaglio. Che il video verticale sia amato o odiato fa parte di un mezzo dell’informazione odierna. Traiamone un vantaggio e utilizziamolo per muoverci attraverso tutte le piattaforme di cui disponiamo.